Quali sono i mezzi attraverso cui parlare dei libri, il prodotto culturale per eccellenza?
Questo è stato l’interrogativo che ha dominato il dibattito della mattinata della seconda giornata del festival. Nel Teatro della Fortuna di Fano si è ripartiti dall’osservazione fatta ieri da Nicola Lagioia durante la sua lectio sul fatto che attualmente le pagine del cartaceo non segnino più il destino di un libro.
È intervenuto sul tema Marco Vigevani che, mettendo da parte la sua trentennale esperienza nel campo dell’editoria, ha affrontato il problema della recensione dei libri dal punto di vista di un lettore. In un momento storico in cui l’editoria pubblica tra i 50 e i 60 mila titoli all’anno, ma in cui coloro che leggono almeno un volume* all’anno sono meno del 50% della popolazione portare all’attenzione un libro è un’impresa sempre più difficile. Marco Vigevani ha delineato l’evoluzione della recensione che l’ha portata, ad oggi, a diventare in molti casi una vuota prova burocratica di esistenza, un’affermazione dell’essere in vita del libro e dell’autore. È necessario ripensarla in relazione ai nuovi mezzi di comunicazione, mirando a creare delle comunità di lettori, promuovendo l’aggregazione tra pari ma senza perdere la professionalità e senza smarrire gli strumenti per una lettura critica. La radio, sostiene Vigevani, ci può aiutare in questo processo perché è uno dei pochi media che, attraverso il dialogo e il confronto, riesce ancora a trasmette la passione e l’emozione che provengono da un libro.
Il tema è stato poi ripreso e discusso dal direttore del festival Giorgio Zanchini e dal giornalista Fabio Cappelli che hanno fatto emergere alcune domande sui giovani e sugli strumenti che possiedono le nuove generazioni per recepire l’informazione culturale. Fabio Cappelli ha sottolineato il paradosso dell’era digitale, in cui il proliferare dei mezzi di informazione provoca un impoverimento della conoscenza individuale. Si prediligono articoli brevi, photogallery, siti fruibili con facilità, “la disponibilità di mezzi — dice Cappelli — ci dà l’illusione di disporre di scorciatoie”.
Il dibattito è proseguito con gli ospiti Matteo Fumagalli, Margherita Belgiojoso, Giovanni Boccia Artieri, Mafe De Baggis e Filippo Nanni che con la mediazione di Giorgio Zanchini si sono confrontati sull’evoluzione dei libri dal cartaceo al web. Questo processo sta mettendo in discussione la figura dell’intermediario che, con l’avvento dei social network, sembra aver perso il suo valore e la sua utilità. Filippo Nanni ha concluso la prima sessione di questa giornata affermando che “ormai tutti dobbiamo fare i conti sia con il mondo reale che con quello digitale: nel giornalismo la sfida è quella di accreditarsi verso il lettore con un profilo di autorevolezza”.
Nella mattinata si è tenuta anche la finale del concorso “sfida all’ultima pagina” tra il Liceo Laurana e l’ I.I.S. Raffaello di Urbino, vinta da quest’ultimo.
Eleonora Numico