Algoritmi come fotografi, le foto negli archivi e l’arte vista con gli occhi dei bambini
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Vinta la battaglia per le foto libere in archivi e biblioteche: la norma passa in Senato: È passata anche in Senato una norma sulle foto libere negli archivi e nelle biblioteche. Dopo la promulgazione della legge, chiunque potrà scattare liberamente fotografie all’interno di archivi e biblioteche per ragioni di studio e di ricerca. Verrà, quindi, eliminato il canone previsto per l’utilizzo di questi materiali, purché le finalità siano senza scopo di lucro. Anche questo, indirettamente, sarà un modo per valorizzare l’immenso patrimonio culturale italiano, fatto anche di documenti e libri di pregio, spesso ignorati dai non addetti ai lavori.
Google ha messo a punto un algoritmo che imita il lavoro dei fotografi. Ecco le immagini: Gli studi sull’intelligenza artificiale stanno facendo passi da gigante e le aziende della Silicon Valley sono in prima linea. Due ricercatori di Google hanno creato “un sistema per la creazione di contenuti artistici”, si chiama Creatism e il suo algoritmo è in grado di simulare il lavoro dei fotografi di paesaggio. Le prime fotografie sono state scattate usando Google Street View, con ottimi risultati, gradevoli, ma ancora lontani dallo sguardo e dalla tecnica di un fotografo professionista.
Name That Art: l’arte vista attraverso gli occhi dei più piccoli: In una serie di video divertentissimi, prodotta da Google Arts & Culture, l’arte viene spiegata dai bambini. Ai più piccoli è stato chiesto di commentare alcuni quadri di autori famosi. Il risultato è sorprendente e ci restituisce un punto di vista sincero e originale: quello di un bambino che cerca di capire la storia dell’arte.