FESTIVAL DEL GIORNALISMO CULTURALE

Edizione 2025


10-11-12 OTTOBRE 2025

CulturaNatura
Lo sguardo ecologico
nel giornalismo culturale

Da quando sono apparse sui giornali le prime foto di una giovanissima Greta Thunberg che scioperava per il clima sono passati pochi anni, ma la sensibilità per l’ambiente, l’inquinamento e le variazioni climatiche si sono diffuse con una velocità impressionante. Non c’è dubbio che si tratti di uno dei temi più sensibili della contemporaneità. Eppure ci sono almeno due motivi che rendono difficile e accidentata la strada verso il superamento dell’uso dei combustibili fossili e un’inversione di tendenza.

Da un lato il fatto che la rivoluzione verde comporta dei sacrifici e dei costi. Sacrifici che rappresentano una limitazione ai consumi e alle abitudini che non può non incidere sulla nostra vita quotidiana. E costi che, soprattutto in un momento di stasi economica, rappresentano una scelta difficile e che comportano rinunce che non tutti sentono come necessarie.

Dall’altro perché alcune nazioni rifiutano di impegnarsi nella lotta per l’ambiente e la natura: tra le più grandi Stati Uniti, Russia e Cina, sia per motivi economici che per calcoli elettorali; tra le più piccole quelle che, giunte recentemente a un relativo benessere, non intendono rinunciare a quei consumi che tutti gli stati più ricchi si sono permessi fino a oggi.

Le tematiche ambientaliste hanno ispirato fin dall’800 riflessioni filosofiche e opere letterarie, come il Walden di Henry David Thoreau e Natura di Ralph Waldo Emerson e oggi – tra le tante – libri come Le sette montagne di Paolo Cognetti, Oltre in confine di Cormac McCarthy, o il film Into the wild di Sean Penn.

L’impegno di queste opere è ispirato al rispetto dell’ambiente e alla necessità di un ritorno natura. Ma perché nasca un’ampia e significativa coscienza ecologica è necessaria innanzitutto una cultura ambientalista diffusa, e questo è compito di tutto il mondo dell’informazione, dove importante è l’informazione politica ed economica che trasmettono i media in proposito. Ma è soprattutto il giornalismo culturale a poter sollecitare e sviluppare il dibattito e la sensibilità necessaria per rimuovere gli ostacoli che il progetto di salvaguardia del pianeta incontra, e perché la coscienza ecologica abbia una diffusione universale.

Questa la vera sfida della contemporaneità, e questo il terreno del lavoro del prossimo Festival del Giornalismo Culturale di Urbino.

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